LOMESE

Lomese compare per la prima volta in un documento del 910 con il toponimo “Longomiso”; il nome attuale potrebbe derivare dalla radice germanica met (=prato), con il significato di “prato lungo”, infatti questa frazione si adagia al limite di un terreno ondulato coltivato a vigna e prato, in una conca riparata ed esposta al sole. Insieme a Chezzo, Croppomarcio, Torriono e Seggio, costituiva un’unica proprietà, la corte regia, che venne confermata nel 910 dall’Imperatore Berengario al Visconte Gariardo. In Lomese si riconoscono alcune abitazioni nobiliari in forma di castelli o case forti appartenenti ai signori di Castello, ai nobili De Rodis di Baceno o, dal secolo XV in avanti, riconducibili alle famiglie De Quirico e ai De Giuli. Di queste case-forti o castelli una, posta al centro della frazione e in gran parte diroccata, è databile al secolo XII, le altre sembrano risalire al XV-XVI secolo.

Il castello più antico

 

Databile al XII secolo, ma secondo alcuni studiosi riconducibile addirittura al IX sec., è una robusta costruzione in pietra locale. Da notare il portale tipicamente romanico e, lungo i cantonali, incisioni che ricordano rotelle solari o rose camune.

Cappella della Madonna (d’lalmignpèr)

Ristrutturata a spese del noto benefattore Francesco Mogni nel 1839, fu interamente affrescata da Lorenzo Peretti.

Casa Senestraro

 Sulla casa Senestraro si può ammirare un affresco (fine XVI – inizio XVII secolo) di ignoto autore, rappresentante la Madonna del Rosario con il Bambino in piedi sulle ginocchia ed ai lati S. Giuseppe e S. Antonio abate.

Latteria turnaria di Lomese

Fu inaugurata nel 1902 ed è ancor oggi visitabile. L’istituzione della latteria turnaria formalizzava l’antica usanza di mettere insieme il latte di più famiglie e caseificare collettivamente. La settimana era scandita attribuendo ciascuna giornata di lavorazione a un determinato socio in funzione della quantità di latte conferita.