CHIESA

La chiesa romanica di Santa Maria Assunta venne eretta agli inizi del XII secolo, molto probabilmente sui resti di una chiesa preesistente.
Nel secolo XV la navata centrale fu ampliata con l’aggiunta di due navate laterali, che si poggiano, con archi a tutto sesto su otto colonne di sarizzo locale. Con il passare degli anni le cappelle e gli altari si moltiplicarono, per dare spazio a tutte le forme devozionali popolari. Il battistero è stato affrescato nel 1583 da Giacomo da Cardone. All’interno sono riprodotti “Il Giudizio Universale” e “La Crocifissione”, dove si può anche osservare un autoritratto del pittore. Le volte della chiesa furono affrescate inizialmente dal Fiorentino Luigi Reali con l’aiuto di Francesco Negri di Mozio nel 1655 e successivamente da C. Mellerio (fine sec. XVII) e da G. M. Borgnis nel 1738.

Il campanile, sorto poco dopo la chiesa romanica di S. Maria Assunta, nel secolo XII, fu elevato in ben altra posizione con il chiaro intento di servire da richiamo visivo e sonoro a tutta la comunità parrocchiale. Fu infatti costruito proprio sulla cima di una roccia di sarizzo arrotondata dall’azione erosiva dell’antico ghiacciaio ossolano, fin dall’antichità luogo di culto di popolazioni autoctone.

Il campanile di Montecrestese ha una singolare prerogativa: quello che vediamo ergersi verso il cielo, con la sua guglia aguzza è l’involucro esterno aggiunto nei secoli XVI e XVII al campanile romanico.
L’antico campanile non è andato distrutto ma è conservato all’interno della struttura più recente fino all’altezza dell’antica cella campanaria e salendo la scala interna è possibile vederne tutti i tratti: presenta una base quadrata di circa 4 metri di lato e si eleva per circa 24 m; le aperture si sviluppano dal basso verso l’alto in crescendo ed ogni piano ha una caratteristica propria.

 

Volta della Cappella di S. Giovanni Battista

 

Medaglioni della vita di S. Giovanni Battista in cornice di stucco (G. M. Borgnis, 1738).

Decorazione del presbiterio

Presentazione al tempio (C. Mellerio, fine sec. XVII).

 

Battisterio

 

Particolare della Crocifissione con autoritratto del pittore (Giacomo da Cardone, 1583).

Particolare degli affreschi della salita di Chezzo

 

Giuseppe Senestraro in ginocchio che prega.