Cardone significa “luogo pieno di cardi” (“Cardetum”) ed è una frazione molto antica come viene testimoniato da vari ritrovamenti tombali, purtroppo andati persi. Il toponimo è già citato nel 1222 e da allora non ha subito variazioni. Ha dato il nome alla famiglia nobile dei De Cardono che nella frazione aveva i suoi possedimenti; anche le nobili famiglie Palletta e Senestraro risiedevano a Cardone, come testimonia un documento del 1411, in cui i rispettivi capifamiglia giurarono fedeltà ad Amedeo di Savoia. Nella frazione sono nati il noto pittore Giacomo Da Cardone, nel 1530, e il chirurgo Giambattista Palletta (1748-1832), luminare della scienza medica, benefattore dei poveri, nonchè medico di Napoleone. Al celebre chirurgo furono dedicate notevoli citazioni ancora in uso al giorno d’oggi: “Te set no el Palletta”, con questa frase i Milanesi erano soliti chiamare gli orgogliosi e quelle persone insofferenti alle critiche
oppure “neanche il Palletta lo potrebbe salvare”, un’altra dimostrazione della sua fama di medico.
dopo una prima spremitura a piedi nudi dell’uva, le vinacce venivano ulteriormente spremute nei torchi. Sistemate le vinacce sul piano, venivano gravate con assicelle e travetti fino a toccare la trave. Una vite di legno permetteva di abbassare la trave e alzare una grande pietra in modo che il peso spremesse le vinacce.
l’istituzione della latteria turnaria formalizzava l’antica usanza di mettere insieme il latte di più famiglie e caseificare collettivamente. La settimana era scandita attribuendo ciascuna giornata di lavorazione a un determinato socio in funzione della quantità di latte conferita.