ALTOGGIO

Altoggio, la più alta e un tempo la più abitata delle frazioni di Montecrestese, è posta all’estremità settentrionale della vasta piana che una volta era coltivata a segale e prato.
Il toponimo deriva da “campo elevato” e richiama la natura stessa del territorio, che costituì storicamente luogo di nascondiglio per persone e bestiame nei momenti di pericolo.
Era anche un luogo di passaggio obbligato per raggiungere le corti maggengali di Coipo, della Valle Agarina, le vaste praterie alpine di Matogno, della Valle Agrasino e, dopo la costruzione del Ponte del Diavolo, per arrivare più comodamente agli alpeggi del monte Navone e Larecchio.
Sono ancora visibili in molte abitazioni i tratti tipici dell’architettura popolare di Montecrestese, quali le scale di pietra ad arco rampante e l’”astric”, dove si facevano essicare granaglie e canapa.
Alcuni edifici storici del paese presentano affreschi risalenti al XV secolo.

Lavatoio


è formato da una fontana, un abbeveratoio ed un lavatoio con acqua a caduta da una vasca all’altra. Questa costruzione monumentale, coperta da un solido tetto di piode, fu edificata nel 1880 circa, su commissione dei signori Piccini Luca, Giovanninetti Agostino e Molini Giuseppe.

Oratorio di S. Giovanni Battista

costruito nel XVII secolo è dedicato al santo protettore degli alpigiani e dei pastori. Caratteristiche della struttura sono il soffitto in legno decorato e la statua della Beata Vergine Maria, posta sopra l’altare.

Rara iconografia di opera di carità


Dipinto votivo di inizio XVIII secolo.

Ponte del Diavolo


attraversa la valle Isorno collegando Altoggio con gli alpeggi del monte Navone e Larecchio. La data di costruzione è sconosciuta ma è stato ristrutturato nel 1854.