
02 Giu CENA DELL’ ALTO PIEMONTE IN OSSOLA
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- Montecrestese
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- 28 Giugno 2025
- 20:00 - 23:15
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CENA DELL’ ALTO PIEMONTE IN OSSOLA
Sagra della patata
20:00 - 23:15
28 Giugno 2025
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- Sabato 28 giugno ci ritroviamo a Montecrestese per un viaggio tra i sapori e le storie del nostro territorio: dai laghi alle montagne, dalle risaie alle colline.
Un viaggio gastronomico che racconta l’Alto Piemonte dalle sue montagne ai laghi, passando per risaie, colline. Una cena pensata per celebrare i prodotti autentici e i profumi di casa, abbinati ai vini delle nostre colline 🍇✨
📅 Ore 20:00
📞 prenotazioni entro 22/06- messaggio Whatsapp al numero 3401404 438 (Guido)
📍 Montecrestese (VB), frazione Chiesa- Centro culturale ai piedi del campanile
Un brindisi al territorio e alle storie che custodisce.
Ecco il menù con ogni specifica :
Arte e Sapori dell’Alto Piemonte
Un viaggio tra i sapori che raccontano il territorio, dai laghi alle montagne, dalle risaie alle colline.
Armonia di Monti e Colline
Prosciutto crudo e salame della duja del Novarese, mocetta vaccina del Biellese, lardo del Maialino Nero del Rosa, Muiana e pane di segale con uvetta e noci
Un antipasto che attraversa colline, pascoli e pendii, portando in tavola storie stagionate, aromi profondi e gesti antichi.
Dal cuore del Novarese, l’Azienda Agricola Valsesia di Sillavengo ci dona due capisaldi della sua tradizione: il prosciutto crudo, asciutto e gentile, e il salame della duja, morbido e sapido, custodito nel grasso secondo l’uso contadino.
Dal Biellese, a Castagnea di Portula, la mocetta vaccina dell’Azienda Antoniotti, essiccata all’aria di monte, conserva in sé la forza sobria della Rossa d’Oropa.
Dall’Ossola, arriva il lardo del Maialino Nero del Rosa: un prodotto raro, profondo, che parla di pascoli boscosi, di libertà e pazienza.
Accanto a tanta intensità, la Muiana di Montecrestese — ricotta speziata e leggera — equilibra il piatto, mentre il pane di segale con uvetta e noci, fragrante e profumato, accompagna con la sua rusticità sincera.
Lago, Terra e Sapienza
Lavarello in carpione con gemme di patate ossolane
Delicato lavarello in carpione, pescato nel Lago Maggiore dalla Cooperativa Pescatori del Lago Maggiore di Stresa, servito con gemme di patate ossolane: insalata di patate a cubetti condite con aglio, prezzemolo, aceto dell’Istituto Agrario “Fobelli” di Crodo e olio extravergine dell’Istituto Agrario “Cavallini” di Lesa. Un incontro fra lago, terra e sapere agricolo.
Racconti della Risaia
Paniscia novarese
Cuore della cucina novarese, la paniscia è molto più di un risotto: è tradizione che si tramanda, memoria di stagioni contadine e riti familiari. Preparata con dedizione dalle persone della Pro Loco di Galliate, questa ricetta racconta la terra del riso, la nebbia sulla pianura, i profumi decisi del focolare. Un piatto che unisce e racconta, con il suo equilibrio rustico e sincero.
Contrasti d’Acqua e Terra
Silenzio di stalla, calore di cantina
Brasato di Rossa d’Oropa al Gattinara con purè di patate ossolane
Nel cuore delle Prealpi Biellesi, a Castagnea di Portula, l’Azienda Agricola Antoniotti alleva vacche di razza Rossa d’Oropa secondo tradizione, in pascoli liberi e silenziosi.
È da qui che arriva la carne di questo brasato: tenera, saporita, profondamente legata alla terra e al ritmo delle stagioni.
Cotta lentamente nel Gattinara DOCG, vino austero e generoso delle colline vercellesi, la carne si lascia attraversare da profumi caldi e intensi.
A completare il piatto, un purè di patate ossolane, mantecato con latte, burro e panna della Latteria di Crodo: una cremosità che abbraccia, un equilibrio tra eleganza e memoria.
Voci d’acqua, gesti di frittura
Fritto misto di lago
Croccante assortimento di pesci di lago, pescati nel Lago Maggiore dalla Cooperativa Pescatori del Lago Maggiore di Stresa e fritti al momento con maestria dalla Pro Loco Vergantina.
Una frittura leggera e fragrante, che esalta il sapore autentico del pesce e racconta la tradizione lacustre dell’Alto Piemonte con autenticità e rispetto.
Tra pascoli, alpeggi e valli
Stravecchio di Cosasca, Toma della Minera, Roccola fresca di capra, Chèvre a latte crudo
Un percorso tra sapori sinceri e territori che parlano con il latte, dove ogni formaggio è il frutto di un luogo, di un tempo e di una mano.
Dalle terre ossolane, lo Stravecchio di Cosasca dell’Azienda Agricola Faicheese: formaggio vaccino a latte crudo, dalla pasta compatta e dal gusto deciso.
Dalla Valsesia, la Toma della Minera da 12 chili, dalla stagionatura lenta e profonda; la Roccola fresca di capra dell’Azienda Lavazzei, cremosa e sottile, ottenuta con latte di capre già al pascolo: un formaggio che nasce dalla libertà, dall’erba nuova e dall’aria pulita della Valsesia.
Dal Biellese, il Chèvre di capra a latte crudo, lavorato a freddo e stagionato per almeno 45 giorni, della Cascina degli Ori.
Prodotto esclusivamente con latte di capre di razza alpina comune, allevate al pascolo senza alcuna integrazione di fieno.
Un formaggio essenziale e diretto, che racchiude la mineralità del terreno e la leggerezza dell’aria di Coggiola.
Due caprini e due vaccini: un dialogo di sapori che racconta l’Alto Piemonte.
Rusumà – L’anima dolce della memoria
Un dolce che rielabora con delicatezza la storica Rusumà, antica crema calda di uova e vino delle vallate ossolane.
In questa nuova versione, creata dalla Fabbrica del Buon Gusto di Crevoladossola, la crema si fa semifreddo: morbido, intenso e profumato.
A completarlo, uno strato di gel al vino rosso del territorio, che dona profondità e un tocco inaspettato a questa rivisitazione raffinata della memoria.
Un brindisi alla nostra terra
Vermouth dell’Istituto Agrario Fobelli di Crodo
Un elisir che nasce tra i monti, dalle mani esperte degli studenti dell’Istituto Agrario di Crodo.
Profumato di erbe, di sapere e di futuro, questo Vermouth è la sintesi raffinata del territorio ossolano: intenso, aromatico, elegante, chiude il pasto come un brindisi alla terra che ci nutre e ci ispira.
Il pane, il fuoco, la memoria
A Lomese, piccola frazione di Montecrestese, c’è un forno di pietra e mattoni che da generazioni unisce mani, tempo e profumi.
Per questa occasione, lo abbiamo acceso di nuovo: un fuoco antico, vivo, alimentato dalla passione dei volontari.
Nel suo cuore si sono cotti lentamente il pane di segale e quello con uvetta, noci e fichi, frutti di impasti semplici ma ricchi di storie e gesti tramandati.
A completare il racconto, arriva in tavola anche il pane di patate del Forno Ossolano di Crodo, fedele compagno della Sagra della Patata, dal profumo inconfondibile e dalla mollica generosa.
Sono pani che parlano di noi, che non stanno solo accanto al pasto, ma ne custodiscono l’anima: quella del fare insieme, del tempo lento, della terra che ci tiene uniti.
Vini in abbinamento
Dalle Colline Novaresi (Selezione in aggiornamento)
Acqua
Fonti di Vigezzo – naturale e frizzante